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domenica 21 settembre 2014

SULLE ALI DELLA POESIA - Laboratorio -



ARGOMENTO TRATTATO: il testo poetico

CLASSE: quarta

SVOLGIMENTO:   l’intenzione alla base del percorso didattico “Sulle ali della poesia” è stata quindi quella di offrire ai bambini una possibilità diversa e divertente per approcciarsi al testo poetico in ottica di gioco, scoperta e sperimentazione. Le attività proposte sono state liberamente tratte dai testi "Laboratorio di poesia 1" e "Laboratorio di poesia 2" della casa editrice Erickson.


I percorsi poetici che ne sono derivati si sono dimostrati molto sentiti, ricchi, stimolanti e forti per i bambini, come dimostrano le risposte fornite dagli stessi al questionario finale di verifica qualitativa che ho loro proposto al termine del laboratorio. 



 
L’intero percorso proposto si è articolato in tre grossi momenti.

La sfida iniziale è stata quella di sperimentare il gioco della poesia, attraverso la scrittura e riscrittura di un testo poetico a partire da una sua lettura e dall’analisi e comprensione di alcuni meccanismi costitutivi.

Poi si è giunti a reinventare: si sono invitati i bambini a mettere in gioco la propria capacità creativa ed espressiva, secondo precise regole formali, tratte da poesie di “veri poeti”, scelte come modello di lettura e di analisi, oppure come spunto-stimolo di produzione creativa.

Infine si sono scritte poesie libere, per, per esprimere sentimenti, emozioni, fantasie, desideri, segreti, dando il via libera all’espressione massima della creatività di ciascun bambino.

Ma partiamo dall’inizio…

 1) Brainstorming iniziale
 
La prima attività proposta ai bambini è stato un brainstorming, cioè un giro di parola, in cui ciascun bambino ha risposto alla domanda: ”Che cos’è la poesia?”. Il brainstorming (che letteralmente significa “tempesta di cervelli”) è uno strumento che facilita la discussione favorendo la
partecipazione di tutti i componenti del gruppo, accettando e valorizzando ogni contributo così come viene espresso.
Man mano che i bambini esprimevano le loro idee, queste sono state registrate alla lavagna, per renderle visibili a tutti. In un secondo momento la conversazione è stata trascritta e riassunta in uno schema a sole, in modo da far convergere i concetti espressi dai bambini in una forma sintetica, chiara e immediatamente leggibile. 

 2) La risposta al saluto della Dirigente.

Prendendo spunto dal saluto della nostra nuova Dirigente Scolastica, ho proposto ai bambini di leggere collettivamente la poesia di Mario Benedetti “La gente che mi piace”, per poter valutare le conoscenze in ingresso relativamente al testo poetico e ripassare insieme i principali elementi strutturali (strofa e verso). Alla scoperta dei bambini della ripetizione della frase “Mi piace la gente” all’inizio di ogni strofa, abbiamo iniziato a ragionare e a conoscere una figura retorica: l’anafora.
In un secondo momento gli allievi sono stati invitati a produrre individualmente un verso o una breve strofa che iniziasse con “Mi piace la gente che”: queste produzioni sono poi state unite in un’unica poesia, rappresentativa di tutti, ed inviata poi alla Dirigente come risposta al suo saluto e presentazione come gruppo classe. 
 3) Gli ingredienti della poesia.
A questa iniziale breve esperienza di scrittura poetica è seguito un primo momento di sistematizzazione teorica e ripasso degli elementi costitutivi e del linguaggio poetico, attraverso la lettura e l’analisi collettiva della poesia “Il calamaio” di G. Rodari  e un’attività di analisi di una poesia sul libro di testo.

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4) Acrostici poetici.
 
Al fine di far emergere nei bambini l’immagine di poesia che già possedevano, si è proposta questa attività che consiste nel far scrivere poesie che parlano di poesia, cioè far produrre testi poetici che esprimano le opinioni di ciascuno.
L’acrostico poetico è una poesia in cui le lettere iniziali di ciascun verso, lette verticalmente, formano una parola che, di solito, è in relazione con l’argomento della poesia. 

5) Per fare la poesia…

In un primo momento ai bambini è stata letta la poesia di R. Piumini “Per fare la poesia” e poi si è proposto loro di cimentarsi nella sua riscrittura fornendo uno schema da seguire per dare loro sicurezza in questi primi passi da veri poeti. 



6) Mi presento poetando.
 
Questa attività di presentazione di sé è stata articolata in tre attività :
- ACROSTICI CON IL PROPRIO NOME: agli alunni è stato proposto di chiudere gli occhi, rilassarsi e immaginare o ricordare un sogno e, una volta aperti gli occhi, descriverlo con un acrostico.  In secondo luogo i bambini sono stati invitati a fare lo stesso esercizio pensando ad un loro desiderio. 


 - IO, ……….. : si è proposto ai bambini di raccontarsi partendo dalla parola “Io” e lasciando andare la fantasia. In questo tipo di produzione poetica sono stati aiutati con uno schema/traccia per la scrittura. È stato loro permesso, qualora lo desiderassero, di raccontare anche delle piccole bugie, meglio se un po’ fantastiche. Ne sono usciti testi intensi e carichi di significato, come dimostrano con efficacia le poesie realizzate dagli alunni e poste qui di seguito.



 - SE FOSSI…: i bambini sono stati invitati a scrivere una poesia che parla di loro stessi usando alcuni “se fossi” tra quelli scelti collettivamente.  La produzione poetica del “se fossi” è un ottimo stimolo per far scrivere i bambini sulle loro emozioni in un modo pieno di immaginazione. È uno strumento per spingere ogni bambino a uscire da se stesso, dalla routine della vita quotidiana.


 7) Sulle nostre teste

In questa attività è stata letta e proposta ai bambini la poesia di G. Rodari “Teste fiorite” e ne è seguita una rielaborazione individuale da parte di ogni alunno.  Sulla base della medesima poesia i bambini hanno prodotto collettivamente una poesia in occasione della giornata della memoria. 









 8) Nomi in rima

A questo punto del percorso sono stati costituiti dei gruppi eterogenei di cooperative learning e sono stati svolti alcuni giochi.
Il primo gioco poetico svolto in cooperative learning è stato “Nomi in rima”, consistente nell’inventare delle rime adatte ai nomi, o cognomi, di ciascun componente del gruppo classe (es. Francesca fa una scorpacciata di frutta fresca). Durante questa attività i bambini si sono divertiti molto, sebbene non siano mancati diverbi e conflitti in un paio di gruppi, non ancora perfettamente “entrati” nelle regole del gioco. Come prima esperienza, tuttavia, si è rivelata un successo, come dimostrano i lavori dei gruppi, ed ha motivato gli allievi in quanto consapevoli di star utilizzando un metodo di lavoro nuovo, che alcuni tra i loro fratelli, sorelle o cugini stavano sperimentando nella scuola secondaria. 






9) Gioco con il mio nome

Questa serie di giochi linguistici proposti ai bambini rappresenta un ulteriore sviluppo dell’attività di narrazione di sé e si collega all’attività precedente, con la differenza che la svolgimento è individuale, anziché di gruppo. Il primo gioco proposto è stato “lo scarto”: si è detto ai bambini di scrivere tutte le lettere dell’alfabeto, in stampatello una di seguito all’altra. Poi si è proposto di eliminare dall’alfabeto le lettere che compongono il proprio nome; successivamente, con le lettere rimanenti, si doveva scrivere un elenco di parole che esprimevano delle caratteristiche e qualità personali.
Il secondo gioco si chiama “il logogrifo” e consiste nel cercare dentro il proprio nome altre parole formate con alcune sue lettere. Poi, se possibile, si forma con alcune di esse una frase. 
L’ultimo gioco proposto è denominato “l’anagramma” e consiste nel comporre con le stesse lettere del proprio nome altre parole di significato diverso. 

 10) Il limerick

Questa attività relativa al nonsense inventato dall’inglese Edward Lear è stata svolta a coppie dopo l’analisi della struttura del limerick mediante la lettura di una scheda didattica e la produzione di un limerick collettivo alla lavagna.



 11) Conte e ninna-nanne

Questa attività è iniziata con la proposta fatta agli alunni di effettuare una piccola indagine e raccolta di ninna nanne e conte con i genitori e i nonni. Tra queste ne sono state scelte alcune che sono poi state rielaborate dagli alunni all’interno dei gruppi cooperativi.








 12) L’allitterazione e le onomatopee

A partire dalla lettura della poesia di B. Munari “Dedicato alla lettera F” gli alunni hanno scoperto la presenza dell’allitterazione e ne hanno inferito la funzione. In un secondo momento, ogni gruppo cooperativo ha scelto una lettera e realizzato poesie contenenti l’allitterazione.
Allo stesso modo, in seguito alla lettura collettiva della poesia di R. Piumini “Nel silenzio, signori e signore” ogni alunno individualmente è stato invitato a rielaborare la poesia cambiandone le onomatopee e sostituendole con alcune tra quelle proposte all’interno di una scheda.


 13) Personificazione, similitudine e metafora

In seguito alla lettura della poesia “Ascoltami inverno” di G. Quarenghi e alla riflessione sulla funzione della personificazione, i bambini hanno scelto un’altra stagione e la hanno personificata producendo nuove poesie nei gruppi cooperativi.


 Un’altra lezione è stata dedicata ad attività sulla similitudine e la metafora, seguite da attività di approfondimento sui libri di testo. Le immagini qui riportate raffigurano le similitudini create individualmente da alcuni alunni  e l’attività di ricerca in gruppo del secondo termine di paragone nella metafora, partendo da un tema dato.





 14) L’haiku

Un’altra attività proposta è stata la realizzazione individuale di haiku a partire dall’analisi della sua struttura e dalla lettura di diversi esempi di quest’antica espressione poetica giapponese.



 15) Poesia e musica

L’ultima attività proposta è stata la realizzazione individuale libera di un testo poetico durante l’ascolto del brano di musica classica “Danza della fata confetto”, parte della Nutcracker Suite (op.71°) di P.I. Tchaikovsky.




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PERCORSI DIDATTICI

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📌 SULLE ALI DELLA POESIA

📌 POESIE IN FORMA


 La poesia salva la vita, perché la poesia è la realtà di ogni giorno: è osservazione, memoria, sogno, emozione, libertà. In una società in cui le parole perdono colore e sapore, è importante offrire ai bambini dei modi diversificati per appropriarsene, in quanto le parole rimangono il tramite con se stessi, gli altri e il mondo” 
- D. Bisutti -


 
 

 

VERIFICA INDI E CINESI - classe quarta -

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