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lunedì 1 settembre 2025

L'IDEA IN PIU': il Focusing a scuola

 
 Micky: "Maestra, non mi sento molto bene."
 Maestra: "Dov'è che ti fa male?"
Micky: "Qui..." (indicando la pancia)
Maestra: "Cosa senti lì? Puoi associare un colore a quello che senti? 
Micky: "E' scuro." (mettendo le mani sulla pancia)
Maestra: "Com'è fatta quest'oscurità? Per esempio, è come un buchetto in un dente o come una grossa nuvola nera?"
Micky: " Humm...come un buchetto in un dente." (scappa via e ritrova il buonumore che durerà per tutta la giornata)

 ***  

Alice: "Nessuno vuole giocare con me. Tutti pensano che io sia stupida. E' tutto così difficile, come se dovessi scalare una montagna incredibilmente alta."

Miss Katline chiede ad Alice se vuole disegnarla. La bimba disegna una montagna irta di difficoltà: i sentieri sono ostruiti da tutti i problemi che sta incontrando nella sua vita. Miss Katline le domanda se il disegno ha qualcosa da dire. Alice sorridendo risponde di no e dice che ora vuole tornare in classe a fare i compiti. 

*** 

 Iona: "Stai urlando"
Nicholas (urlando): "Non voglio studiare la matematica...non voglio fare niente!"
Iona: "Continui ad urlare...da dove viene quest'urlo?"
Nicholas: "Viene da qui..." (muove la mano lungo il petto e la ferma vicino allo stomaco).
Iona: "Puoi trattare gentilmente l'urlo?" (Nicholas si carezza lo stomaco con la mano).
Iona: "Ha un colore l'urlo?"
Nicholas prende un pastello rosso. Iona gli fa segno di disegnare.
Iona: "L'urlo esce e se ne va sul foglio di carta..."
Nicholas inizia a scarabocchiare dappertutto sul foglio di carta.
Iona: "Continua fino a quando l'urlo non esce tutto fuori."
Nicholas continua con un pastello nero, poi con uno verde e uno giallo, fino a quando non li posa tutti con un sospiro.
Iona: "Sembri un palloncino sgonfiato."
Nicholas inizia a ridere. Pochi minuti dopo torna in classe. 
 
 *** 

A Budapest un formatore di Focusing lavora come insegnante. Il suo collega è molto controllante e risolve tutti i conflitti esercitando una disciplina rigida che arriva fino alle minacce. Per la maggior parte dell'anno sembra completamente disinteressato al Focusing, tuttavia, dopo nove mesi di co-insegnamento, manifesta la curiosità di conoscere come il collega lavora con i bambini. Confessa di essere terrorizzato all'idea di perdere il controllo della classe e che, per questo motivo, è costretto a irrigidirsi. Inoltre, è disposto a riconoscere che, se i bambini non si fidano di lui, è perchè lui non si fida di loro. 

 

 (estratti dal volume IL FOCUSING E I BAMBINI - L'ARTE DI COMUNICARE CON I BAMBINI A SCUOLA E IN FAMIGLIA, di Stapert e Verliefde).

Ho scoperto il Focusing grazie a un'amica psicoterapeuta, la quale me ne ha parlato durante una serata in pizzeria. Non avevo mai sentito parlare di questa tecnica comunicativa e così, incuriosita, ho cercato qualche informazione in più su Internet, imbattendomi in questo volume, rivolto principalmente agli educatori, genitori e insegnanti in primis.

Una delle prime frasi del testo ha catalizzato la mia attenzione, per la sua delicata verità è stata la seguente:

"...in ognuno di noi sonnecchia un bambino che non è stato sufficientemente ascoltato e che attende di essere riconosciuto."

E mi sono domandata: ascoltiamo abbastanza i nostri allievi e i nostri figli?

Se è ormai lapalissiano che nella nostra società l'ascolto è spesso latitante nelle relazioni -  e che si fa sempre più fatica a fermare la macchina del fare a favore dell'essere - ecco che allora è necessario e urgente che almeno le due principali agenzie educative, scuola e famiglia, siano realmente luoghi di vero ascolto attivo.

Procedendo nella lettura il volume presenta il Focusing come strumento per affinare la capacità di ascoltare se stessi e gli altri rendendo la comunicazione e il clima emotivo in classe disteso e sereno.

Vi sono, in questo metodo comunicativo, punti di convergenza sia con la tecnica del rispecchiamento di Lumbelli, sia con la necessità di prendersi cura dello spazio emotivo a tutto vantaggio dei processi cognitivi e di apprendimento - come sostiene Pellerey - e che si può riassumere con la frase "non c'è cognitivo senza emotivo." 

L'obiettivo è quello di lavorare attivamente per sviluppare quella che Goleman definisce intelligenza emotiva, rispecchiando le parole e le azioni dei bambini, sempre astenendosi dall'emettere giudizi o sentenze, ma incoraggiando l'espressione autonoma dei vissuti al fine di cogliere il contatto con le sensazioni significative percepite a livello corporeo. 

Nella gestione dei conflitti in classe il metodo proposto, che promuove la presenza dell'insegnante come specchio, richiama il metodo litigare bene, proposto dal pedagogista Daniele Novara.

Oltre all'accettazione della propria vita interiore per giungere a un maggior autocontrollo emotivo, fondamentale soprattutto nella gestione delle classi difficili, alla base dello spirito del Focusing vi sono alcuni altri elementi che entrano in gioco:

- Benevolenza verso se stessi: accoglienza priva di critica e giudizio di ciò che accade in noi per poi aiutare i bambini ad accettarsi per quelli che sono, evitando svalutazioni e conseguenti crolli di autostima.

- Giusta distanza: evitare forzature, verbosità e domande incalzanti nel rispetto della privacy del bambino.

Limiti: accettare le emozioni, ma porre limiti ai comportamenti nell'osservanza delle regole e della sicurezza.

- Accettazione: non interferire nelle situazioni, ma restare sempre vigili. Rispecchiando il problema senza offrire soluzioni, infatti, viene stimolata la capacità di cercare ipotesi per prendere decisioni a riguardo, in autonomia, allenando sia l'intelligenza emotiva che le capacità relazionali.

Al netto delle situazioni gravi che richiedono la guida di un terapeuta, il metodo proposto  può quindi aiutare docenti e genitori a gestire conflitti e situazioni ordinarie di empasse emotivo, rimettendo al centro l'importanza dell'ascolto gratuito, senza giudizio. Perchè come scrive Luigi Maria Epicoco nel suo testo La luce in fondo, "il bisogno primario dell'uomo non è il pane, ma l'ascolto."

Buon anno scolastico e buon ascolto a tutti! 

                                                  

COPERTINA QUADERNO DI GEOGRAFIA

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