Cute Red Pencil

mercoledì 19 marzo 2014

FILASTROCCHE E NINNA-NANNE


CLASSE: prima

SVOLGIMENTO:

Si inizia ora la prima lezione con un'attività pratica (problem posing) distribuendo ai bambini dei cartoncini colorati, su ognuno dei quali è scritta una parola come nell'esempio (approccio esperienziale, Gardner, 1991).


 Chiediamo ai gruppi di creare delle coppie di parole, spiegando però che non è il significato delle parole che per il momento ci interessa, ma il loro aspetto, la loro forma esterna, il modo in cui le parole sono “fatte”.

Lasciamoli lavorare con calma finchè tutti i gruppi approderanno ad una prima suddivisione dei dati, poi invitiamo i presidenti a esporre alla classe la procedura dei loro gruppi e il modo in cui hanno creato le coppie di parole.

Con la regia dell'insegnante che, da buon mediatore, dà suggerimenti ai vari gruppi in caso di empasse, tutti dovrebbero essere approdati alla seguente suddivisione (schema esemplificativo ridotto):

 - Apriamo ora un momento di brainstorming con tutto il gruppo classe a partire dai risultati della ricerca: guidiamo la discussione attraverso la tecnica del rispecchiamento (Lumbelli, 1999). A un certo punto, una volta elencati i tentativi e criteri di raggruppamento, sicuramente i bambini menzioneranno la parola RIMA.

- A questo punto l'insegnante promuove li confronto collettivo attraverso una domanda-stimolo: “cos'è una rima?”. Il quesito viene proposto scrivendo la parola RIMA al centro di un foglio bianco della LIM e segnando tutte le definizioni degli alunni a formare un grafico a stella che aiuta a condividere le informazioni emergenti agevolando la concentrazione anche in chi ha uno stile di apprendimento visualizzatore. Questa fase consente di fare una prima valutazione sul livello di conoscenza circa l'argomento da trattare in quanto l'insegnante, attraverso la conversazione clinica piagetiana, rivolge domande aperte e di specificazione per rilevare la matrice cognitiva, ovvero le conoscenze possedute e la loro organizzazione (Damiano, 1995).

- Leggiamo ad alta voce alcune filastrocche in rima baciata molto diverse l'una dall'altra e invitiamo i bambini ad ascoltare attentamente, per provare a “sentire” le rime.

- Proiettiamo ora alla LIM una delle filastrocche, ad esempio  “Al supermercato” di Roberto Piumini:

 - Invitiamo i bambini a fare una “caccia alle rime” collettiva lasciando che i bambini discutano e si confrontino: l'insegnante evidenzierà le parole indicate dai bambini con la relativa funzione della LIM.

- Proponiamo di eseguire una “caccia alle rime” in piccoli gruppi: chiediamo ai bambini  di  suddividersi in gruppi di 6 secondo la metodologia cooperativa Phillips 6x6 (Phillips, 1948). I bambini eleggeranno un presidente con il compito di assicurare che tutti partecipino e un segretario, che riferirà sul lavoro del gruppo.

- Leggiamo ad alta voce una filastrocca in rima baciata e in seguito distribuiamo ad ogni gruppo una copia della poesia: i bambini dovranno individuare, in 6 minuti, più rime possibili.

- Confrontiamo le risposte e rileggiamo la filastrocca.



- A questo punto, con un quesito (es. “Dove avete cercato le parole che fanno rima?”), possiamo guidare i bambini ad osservare la posizione, nel testo della filastrocca, delle parole che fanno rima e in base ai dati dell'evidenza, scriviamo le nostre prime “scoperte” sul quaderno. In questo modo si introducono gradualmente i termini specifici relativi al testo poetico (verso, rima, strofa...).

- Ora riprendiamo la poesia di Piumini “Il supermercato” e, proiettandola alla LIM, chiediamo ai bambini di scrivere su un foglio le tre parole più belle (individualmente).

- Una volta raccolti tutti i fogli l'insegnante registrerà tutte le parole realizzando un istogramma dal quale emergeranno le otto parole più “votate”, che saranno lo strumento per inventare collettivamente otto strofe.


- Seguendo i suggerimenti dei bambini riordiniamo le strofe e attribuiamo alla poesia un titolo.

 - Continuiamo il percorso di scoperta creando le condizioni perchè i bambini affrontino un conflitto socio-cognitivo (Vygotskij): ricostituiamo i gruppi cooperativi formati all'inizio, avendo cura di cambiare i ruoli, e distribuiamo alla metà dei gruppi una filastrocca in rima alternata e agli altri una filastrocca in rima incrociata.

- Chiediamo ai gruppi di individuare ed evidenziare le rime.

- Una volta terminati i lavori  invitiamo i presidenti ad esporre i risultati del proprio gruppo e avviamo una discussione collettiva guidata a partire dalla domanda-stimolo dell'insegnante “Le parole in rima sono sempre nella stessa posizione?”

- Concludiamo questa fase con la registrazione sul quaderno delle nuove “scoperte” (es. non esiste solo la rima baciata).

- Stimoliamo di nuovo i bambini a essere “ricercatori” introducendo il LIMERICK, un tipo di nonsense inventato dall'inglese Edward Lear. Proiettiamone uno alla LIM e analizziamone insieme la particolare struttura (AABBA).

- Di nuovo all'interno dei gruppi cooperativi avviamo un'attività ludica con i Limerick, avendone prima illustrato il suo schema costitutivo e creato uno collettivamente:

- Distribuiamo ai gruppi dieci fogli con dei Limerick da completare (diamo solo l'avvio con il primo verso (es. Una volta un dentista di Torino...). Invitiamo i bambini a completare i versi mancanti attraverso il metodo cooperativo del Roundtable (Kagan, 1994): ognuno scrive un verso e passa il foglio al compagno di sinistra.

- Terminata la fase di “allenamento” e consolidamento del concetto di rima presentiamo ai bambini la famosa filastrocca dei MESI DELL'ANNO e analizziamo insieme le rime, prestando attenzione anche al ritmo cadenzato.


- Chiediamo ai bambini se conoscono altre filastrocche e annotiamo le varie idee (es. I giorni della settimana, le dita della mano, le conte...ecc). Invitiamo i bambini a proseguire la ricerca a casa con i genitori.

- Proiettando alla LIM il seguente video, introduciamo una famosa ninna nanna :



 - Avviamo una discussione con la classe e facciamo emergere considerazioni e vissuti dei bambini, per poi invitarli a capire se anche nelle ninne-nanne ci sono le rime (problem posing): questo nuovo “problema” sarà il punto di partenza di una nuova fase di ricerca!

- Per motivare i bambini e rendere più significativo il compito proposto chiediamo ai bambini se si ricordano quali ninna nanne venivano loro cantate da piccoli e lasciamoli esprimere liberamente. Iniziamo ad annotare i testi delle ninne-nanne che i bambini conoscono già.

- Poi proponiamo ai bambini di scrivere una lettera in cui invitare  genitori e nonni per un'intervista sul tema oggetto d'indagine.

- Attendiamo le risposte dei genitori e organizziamo un incontro in cui i genitori (e nonni) potranno descrivere e cantare ai bambini le ninna nanne che conoscono.
Tali materiali saranno registrati e poi dattiloscritti dai bambini al PC e conseguentemente illustrati in “arte e immagine”.

- I prodotti finali saranno tre:
 1) un E-BOOK contenente la raccolta delle filastrocche e conte illustrate;
 2) un Ipermedia con le ninna nanne (con le canzoni registrate dai bambini su basi musicali accompagnate da strumenti ORFF) da pubblicare sul sito della scuola;
 3) un giornalino cartaceo da distribuire ai bambini (importanza della documentazione).


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